La pallettizzazione automatizzata è un processo mediante il quale una serie di prodotti industriali viene organizzata e impilata automaticamente su pallet in modo ordinato e stabile, così da agevolare lo stoccaggio e il successivo trasporto.
Il sistema prevede quindi la ricezione dei prodotti, la preparazione del carico, la formazione dello strato, e la relativa chiusura per renderlo pronto alla spedizione.
L’iter produttivo è realizzato tramite macchinari meccanici o robotici che sono controllati da software dedicati e che vanno integrati, molto spesso, con sistemi di visione artificiale e avvolgitrici automatiche.
Vantaggi della pallettizzazione automatizzata.
La pallettizzazione tramite sistemi di automazione risulta importante poiché in grado di favorire e migliorare la competitività di un’azienda grazie a:
- la gestione di grandi volumi di merce in modo rapido, preciso e costante;
- una maggiore flessibilità nei cambi di produzione;
- l’ottimizzazione della logistica in termini di spazio, tracciabilità e monitoraggio dei prodotti.
Questi aspetti permettono alle aziende di adattarsi più facilmente alle richieste del mercato, ridurre i tempi di risposta e migliorare l’organizzazione interna. Infatti, oltre ai benefici legati alla gestione operativa, l’introduzione di sistemi automatizzati di pallettizzazione offre vantaggi significativi, tra cui:
- riduzione del lavoro manuale, con conseguente aumento della produttività e dell’efficienza operativa;
- miglioramento della qualità e della ripetibilità del processo;
- riduzione dei costi di esercizio, grazie a un uso più efficiente delle risorse;
- maggiore sicurezza sul lavoro, riducendo l’esposizione degli operatori a compiti ripetitivi o pericolosi.
Robot per pallettizzazione: quale scegliere?
È possibile automatizzare il processo di pallettizzazione tramite due approcci principali, robot tradizionali e robot collaborativi (cobot), in base alle singole esigenze aziendali determinate da fattori quali volumi di produzione, disponibilità di spazio, necessità di flessibilità e budget.
Vediamo quindi di seguito vantaggi e differenze delle due soluzioni.
Quando è necessario garantire velocità, precisione ed elevate capacità di carico si ricorre alla robotica tradizionale:
- ROBOT SCARA – sono ideali per applicazioni ad alta cadenza e ripetitività, dati i movimenti rapidi ed affidabili. Ottimi nelle linee compatte dove conta la velocità di deposito dei colli.
- ROBOT ANTROPOMORFI – sono pensati per applicazioni dove è necessario avere movimenti simili a quelli del braccio umano e quindi dove ci sono particolari angolature di prelievo/deposito che lo snodo del polso e del gomito del robot permettono di fare. Garantiscono una maggiore flessibilità e complessità di configurazione.
- ASSI ELETTRICI – sono utilizzati quando l’importanza è nella modularità della soluzione per poter ottenere configurazioni altamente personalizzate con un ottimo rapporto investimento/produttività.
È chiaro che l’utilizzo delle tecnologie tradizionali richiede uno spazio dedicato e messo in sicurezza, in modo che l’operatore non possa accedere al processo, se non in particolari condizioni ed a macchine ferme, così da garantire la totale sicurezza.
In caso, invece, risultasse necessaria la cooperazione tra operatore e macchine, risulta indispensabile utilizzare la robotica collaborativa. L’utilizzo dei cobot consente di evitare le barriere protettive perché la velocità operativa è meno elevata e il robot presenta sensori e sistemi di sicurezza integrati in grado di rallentare o arrestare il movimento ad ogni minima interferenza da parte dell’operatore nella sua area di lavoro.
In questo caso il limite coinvolge non solo la velocità, ma anche la capacità di carico.
Il cobot comporta una maggiore flessibilità operativa e quindi è ideale dove i lotti di produzione sono variabili, gli spazi ridotti e, data la facile e intuitiva programmazione, dove i tempi di avvio e riconfigurazione sono brevi e la manodopera non troppo specializzata.
I robot collaborativi sono però meno performanti nei grandi volumi e questo li rende ottimi nelle realtà che cercano sicurezza, scalabilità, immediatezza ed ergonomia.
Il cobot Techman ha anche alcune funzioni di AI integrate, basate su modelli di AI generativi, che, unitamente ad una telecamera 3D e un algoritmo di AI, permettono di creare un database così da riconoscere colli di dimensioni differenti e realizzare la conseguente pallettizzazione.
Qualsiasi tipologia di robot per la pallettizzazione automatizzata si scelga, oggi siamo davanti ad un ulteriore sviluppo: se finora si sfruttavano processi automatici per sostituire le operazioni umane più ripetitive, l’arrivo dell’intelligenza artificiale permette, apprendendo dati, di individuare modelli e quindi forse prendere decisioni in autonomia.
È tutto un nuovo modo di considerare l’ottimizzazione e l’innovazione da cui tutto il mondo industriale verrà messo in discussione, e da cui non possiamo tirarci indietro.
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